una scoperta grandiosa ASEA › spiegazione tecnica

Gli antiossidanti ci proteggono dai danni provocati dai radicali liberi e dall’invecchiamento. Tuttavia, gli antiossidanti non possono funzionare correttamente senza una molecola reattiva che li inneschi tra di loro.

Con l’età, le cellule del nostro corpo producono un numero sempre minore di queste cellule reattive. Questo è il motivo per cui, più anziani siamo, più tempo ci mettiamo a guarire da un trauma o da una malattia. Più a lungo manteniamo la produzione di queste molecole reattive, più a lungo riusciamo a mantenere uno stato di salute ottimale e garantirci energia e benessere come quando eravamo giovani.

 

 

Benefici per la salute di Asea:

Asea riproduce le cellule reattive naturalmente prodotte dal nostro organismo e le mantiene in equilibrio bio-chimico all’interno del nostro corpo

- Stimola la produzione di antiossidanti e li rende più attivi ed efficaci del 500%

- Zero livelli di tossicità

- Esperimenti sugli sportivi, hanno dimostrato un aumento medio del 12% della ventilazione, un abbassamento della frequenza cardiaca e meno dolore e stanchezza dopo un allenamento.

- Stimola l’autoproduzione di Glutatione, SOD e catalasi

 

SOD:

Il superossido è uno dei maggiori agenti ossidanti nella cellula e di conseguenza, la SOD ha un ruolo antiossidante chiave. L'importanza fisiologica delle SOD è visualizzabile dalle gravi patologie evidenti nei topi modificati geneticamente per mancare di questi enzimi. I topi mancanti della SOD2 muoiono pochi giorni dopo la nascita, a causa del forte stress ossidativo.[1] Quelli cui manca la SOD1 sviluppano una gran varietà di patologie, tra cui il carcinoma epatocellulare[2], un'accelerazione della perdita di massa muscolare legata all'età[3], un'incidenza precoce della cataratta ed una speranza di vita minore. Quelli che mancano della SOD3 non mostrano nessun difetto evidente ed hanno una normale aspettativa di vita[4].Mutazioni nel primo enzima SOD (SOD1) sono state collegate alla Sclerosi laterale amiotrofica familiare (ALS, una forma di malattia dei motoneuroni). Gli altri due tipo non sono stati collegati ad alcuna malattia umana; comunque nel topo l'inattivazione di SOD2 è causa di mortalità prenatale[5] e l'inattivazione di SOD1 provoca epatocarcinoma[6]. Mutazioni di SOD1 possono causare ALS familiare tramite un meccanismo che al momento ancora non si conosce, ma che non è dovuto alla perdita dell'attività enzimatica.

CATALASI:

La catalasi è collocata in un organello cellulare denominato perossisoma.[1] I perossisomi sono coinvolti nelle cellule vegetali nella fotorespirazione (l'utilizzo di ossigeno con produzione di anidride carbonica) e nella fissazione simbiotica dell'azoto (la rottura del legame biatomico dell'azoto (N2) in atomi di azoto reattivi). Più in generale,

l'enzima catalizza la conversione del perossido di idrogeno in acqua e ossigeno:

4HO. → O2 + 2H2O

Il perossido di idrogeno è un prodotto di scarto del metabolismo di molti organismi viventi. È tossico perché in grado di generare danni a carico dei lipidi di membrana, delle proteine e degli acidi nucleici della cellula. Un singolo polipeptide di catalasi è in grado di convertire fino a 5 milioni di molecole di perossido di idrogeno al minuto.

L'enzima può anche agire, in alcune specie, come perossidasi (numero EC 1.11.1.7), catalizzando reazioni come la seguente:

ROOR' + molecola donatrice di elettroni (2e-) + 2H+ → ROH + R'OH

L'attività di perossidasi è molto frequente soprattutto in presenza di molecole donatrici come l'etanolo. Le forme di catalasi presenti in alcuni microorganismi come Penicillium simplicissimum, che mostrano sia attività di catalasi che di perossidasi, vengono a volte identificate come catalasi-perossidasi[2].

Il perossido di idrogeno è anche usato come potente agente antimicrobico quando le cellule sono infettate da un agente patogeno. Gli agenti patogeni che sono positivi alla catalasi, come il Mycobacterium tuberculosis, la Legionella pneumophila, ed il Campylobacter jejuni, producono catalasi per disattivare i radicali perossidi, permettendogli così di sopravvivere indisturbati nella cellula ospite.

GLUTATIONE:

Il glutatione è un forte antiossidante, sicuramente uno dei più importanti tra quelli che l'organismo è in grado di produrre. Rilevante è la sua azione sia contro i radicali liberi o molecole come perossido di idrogeno, nitriti, nitrati, benzoati e altre. Svolge un'importante azione nel globulo rosso, proteggendo tali cellule da pericoli ossidativi che causerebbero l'emolisi. Elemento importante per il suo funzionamento è il NADPH. Tale molecola è un derivato della vitamina PP (acido nicotinico) e funziona da cofattore ossido-riduttivo dell'enzima glutatione reduttasi (o GSR). L'enzima rigenera il glutatione ossidato (o GSSG) attraverso gli elettroni ceduti dal NADPH, che vengono trasferiti sul GSSG rigenerando questo a glutatione ridotto (o GSH).

Nei soggetti favici l'assenza dell'enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi (G6PD) porta ad una minore produzione di NADPH; le fave contengono sostanze ossidanti che portano in queste persone all'emolisi, in quanto il glutatione non possiede abbastanza potere riducente da poter contrastare il danno ossidativo di tali sostanze. C'è da dire inoltre, che svolge un'azione benefica contro l'invecchiamento cellulare.

In medicina, il GSH viene usato come antidoto diretto e "veloce" nell'avvelenamento da paracetamolo (conosciuto anche come acetaminofene). Tale molecola è un analgesico ed anti-febbrile il cui principale metabolismo avviene a livello del fegato. Quando in eccesso, il paracetamolo ossida il glutatione secondo la reazione:

 paracetamolo + 2GSH = para-acetamido-chinone + GSSG.

 

La tossicità del farmaco si esplica perciò in due meccanismi: con la deplezione del GSH e con l'azione diretta del para-acetamido-chinone che provoca necrosi delle cellule epatiche.

Puo' anche trovare impiego come tampone nei casi di avvelenamento da metalli pesanti (come mercurio, cadmio, piombo, ecc.), dato che sposta gli ioni tossici formando dei solfuri (coniugati) più facilmente eliminabili dall'organismo.

Fonte: Wikipedia

Grazie all’attività di queste sostanze, Asea può essere utile per:

- favorire la naturale disintossicazione del corpo

- fortificare e proteggere le cellule

- ridurre gli stati infiammatori dell’organismo

- aiutare le cellule a ristabilire il loro sano e naturale equilibrio

- attivare le cellule a livello molecolare

 

Come funziona Asea?

L’ATP è la naturale fonte di energia del corpo ed è prodotta dai mitocondri (organelli a forma di canna all’interno di ogni cellula). I miticondri producono due serie di molecole reattive: il primo gruppo serve ad attivare gli antiossidanti del nostro organismo; senza queste molecole gli antiossidanti non sono in grado di agire.

La seconda serie di molecole sono dei comunicatori del sistema immunitario; hanno il compito di rispondere alle minacce che riguardino ogni cellula o gruppo di cellule.

Queste due serie di molecole devono essere in perfetto equilibrio tra di loro per poter essere efficaci. Quando questo equilibrio è presente, l’attività del sistema immunitario è ottimane e la comunicazione tra tutte le cellule del corpo è attiva e funzionale.

Qual è il pericolo dello stress ossidativo?

È stato dimostrato che lo stress ossidativo cellulare è la causa principale di oltre 70 malattie croniche degenerative come le cardiopatie, il cancro, l’ictus, il diabete, la demenza senile, il morbo di Parkinson e di Alzheimer, la degenarzione maculare e altre malattie gravi.

Dott. Ray D. Strand, esperto di medicina nutrizionale

La parte del corpo che viene danneggiata dai radicali liberi sarà la prima ad essere usurata e a poter potenzialmente causare una malattia degenerativa. Il tipo di malattia dipenderà da quale parte del corpo è interessata. Se per esempio ad essere danneggiate sono le arterie, potremo aspettarci un infarto o un ictus. Se invece è il nostro cervello ad essere coinvolto, ne potrebbe derivare un Alzheimer o un Parkinson. Se ad essere interessate sono le articolazioni, la conseguenza potrebbe essere l’artrite.

I fattori che possono aumentare il numero dei radicali liberi prodotti all’interno del nostro organismo includono un’eccessiva assunzione di farmaci, la luce del sole, il fumo di sigaretta, le radiazioni, un forte stress, pesticidi nei prodotti alimentari e inquinanti atmosferici che respiriamo.

Il Dott. Strand sostiene che per prevenire lo stress ossidativo, la chiave è l’equilibrio: è fondamentale avere abbastanza antiossidanti per neutralizzare sul nascere l’azione dei radicali liberi.

Quando si riesce a ristabilire il naturale equilibrio bio-chimico, lo stress ossidativo cellulare viene prontamente e naturalmente eliminato, l’organismo si rinnova, il tessuto danneggiato si rigenera e il sistema immunitario ritorna al suo livello ottimale.

E per quanto riguarda gli antiossidanti?

Ci è stato insegnato che gli antiossidanti sono la risposta per mantenere lo stato di salute e per combattere l’invecchiamento. Essi sono molto importanti, ma quello che molti di noi non sanno è che gli antiossidanti, da soli, non sono in grado di combattere i radicali liberi senza l’aiuto di alcune molecole reattive. Queste molecole sono fondamentali per il sistema immunitario e per il processo di guarigione e sono necessari per attivare gli antiossidanti che ci proteggono dai radicali liberi e dall’invecchiamento. Quando invecchiamo, il nostro corpo produce un numero progressivamente inferiore di queste molecole reattive.

 

 

    Cellula normale              cellula sotto attacco dei radicali            cellula in stress ossidativo

Ci sono due insiemi di molecole reattive perfettamente in equilibrio in Asea, la stessa miscela che viene naturalmente prodotta dai mitocondri in ogni cellula del nostro corpo con l’ATP che alimenta le nostre cellule e tutto il corpo.

Una serie di queste molecole è responsabile per l’attivazione degli antiossidanti, senza di loro gli antiossidanti non sarebbero mai in grado di combattere i radicali liberi e di ridurre lo stress ossidativo cellulare.

La seconda serie di molecole reattive partecipa alla comunicazione inter-cellulare e svolge un’azione di controllo sulle comunicazioni interne, sulla protezione cellulare e nella risposta di guarigione.

È stato solo di recente che gli scienziati hanno scoperto l’importanza di queste molecole reattive nel nostro corpo e fino ad ora non erano stati in grado di produrre miscele stabili di queste molecole all’esterno del corpo. Asea è la prima, unica e brevettata, miscela equilibrata e stabile che resiste al di fuori del corpo e che può essere assunto per sostenere il sistema immunitario e favorire il naturale processo di guarigione. In concreto, con Asea è possibile fornire dall’esterno ciò che il nostro organismo produce in dose ridotta o non produce più.

GLI ANTIOSSIDANTI DA SOLI NON FUNZIONANO!!

Due degli antiossidanti più potenti che esistono all’interno delle nostre cellule sono il Glutatione e la superossido dismutasi (SOD). Test preliminari in vitro dimostrano che Asea è in grado di “accendere” la loro azione e di potenziarla fino al 500%!

Ancora, le ricerche dimostrano che un’assunzione corretta e prolungata, aiuta a stimolare l’auto-produzione di questi due potenti antiossidanti all’interno della cellula, senza paragone alcuno con altre sostanze prive di tossicità.

Le molecole reattive e le malattie auto-immuni

Le malattie auto-immuni si scatenano quando le cellule non comunicano tra di loro. Negli ultimi vent’anni c’è stato un drammatico aumento di queste patologie. Quando il sistema immunitario viene chiamato dal corpo ad affrontare le tossine e c’è scarsa comunicazione cellulare, può succedere che vengano attaccate le cellule sane come quelle malate. È quello che avviene nel caso della psoriasi, per esempio. Il sistema immunitario attacca il corpo. Questo è indicativo che il corpo soffre di mancanza di equilibrio delle molecole reattive.

Quanto Asea è bene assumere?

Asea è dimostrato completamente atossico in dosi ragionevoli. Un’assunzione sensata parte da una tazzina da caffè al giorno per circa 8 giorni, per poi aumentare a due/tre dosi giornaliere a seconda dello stato di salute e dell’età: maggiore è il bisogno di recupero, maggiore deve essere la dose quotidiana assunta. La dose massima quotidiana consigliata arriva fino a 4 dosi al giorno, per ritornare al dosaggio standard una volta superata la fase acuta. E’ importante che Asea venga assunto almeno 17 minuti prima del pasto affinchè la molecola venga correttamente assimilata. Deve inoltre essere versato in un contenitore perfettamente asciutto: una goccia d’acqua può essere sufficiente a destabilizzare la molecola di Asea.

Asea può anche essere utilizzato in modo topico su ferite, irritazioni, graffi, ustioni, abrasioni e lesioni dermatologiche in genere e per appianare le rughe. La cassa da 4 bottiglie contiene un dispensatore spray da usare a questo scopo. In questo modo è possibile sfruttare a livello locale le sue proprietà disinfettanti e antimicrobiche.

Dopo aver aperto la bottiglia, il prodotto deve essere consumato in 30 giorni max.

Evitare di bere dalla bottiglia, in questo modo la molecola di Asea si destabilizza a contatto con la saliva.

E’ possibile (ma non necessario) conservare il prodotto in frigorifero: fresco, ha un sapore migliore.

Asea contiene cloro (naturale, identico a quello auto-prodotto dall’organismo umano) e sale. Non usare in caso di allergie a queste sostanze.

Asea non è consigliato durante la gravidanza e l’allattamento per le sue proprietà depurative e disintossicanti.

Asea non interagisce con nessun farmaco.

Asea non ha la pretesa di fungere da farmaco né di sostituirsi ad esso: il suo scopo è solo quello di favorire i naturali processi di guarigione dei singoli individui.